Gianfranco Pignatelli - anno scolastico 2009-2010
Gianfranco Pignatelli - 20-08-2010
Le rosse - recita un luogo comune - portano male. Non ci credete? È solo superstizione? Allora stiamo ai fatti. Siena, vigilia del Palio dell'Assunta, contrada - manco a dirlo - della civetta. Un turista francese partecipa alla rituale cena che precede la competizione quando, puntuale, la festa si tramuta in dramma. Da un balconcino si stacca un supporto in pietra che cade, giusto giusto, sulla testa del malcapitato turista. Morto. Eppure la ministra Michela Vittoria Brambilla, detta "la rossa", lo aveva detto chiaro e tondo. Il Palio va eliminato. Porta male, uccide. Lei per certo - sussurrano in tanti - neanche porta bene. Sì, la sortita era una boutade estiva, lanciata per guadagnare la ribalta della cronaca. Intanto, il sospetto che la rossa porti iella si concretizza.
Gianfranco Pignatelli - 07-08-2010
La corruzione indebita ogni italiano per 25.000 euro all'anno. Per pagarlo, un professore di liceo deve lavorare 20 mesi ogni anno. L'evasione fiscale, poi, costa più del doppio: 150 miliardi di euro, quanto basterebbe per una legge finanziaria al mese. A beneficiarne le cosche dei soliti furbi e farabutti.

Con i politici finalmente in ferie, gli spot per il governo sono affidati ai rincalzi. E' il momento di Attilio Befera, direttore dell'Agenzia delle Entrate, che, raggiante, espone il record, così lo definisce. Il risultato, che merita un'intervista a reti unificate, ammonta a cinque miliardi, integralmente recuperati all'evasione. Un risultato lusinghiero, non c'è dubbio. Peccato che l'evasione fiscale italiana superi i 150 miliardi all'anno.

Gianfranco Pignatelli - 21-07-2010
Le occasioni, si sa, sono da cogliere.

Il 19 luglio di occasioni ce n'erano ben due.

Una, a Palermo, dove si commemorava un martire dello stato e della mafia.

L'altra, a Milano, dove si premiava chi fa martire lo stato con le mafie. ...
Gianfranco Pignatelli - 22-02-2010
Uomini in comodato d'uso. Appartengono a questa categoria quelli di Silvio. Morale, reputazione e dignità date in gestione al loro padrone. Lui nomina, gratifica, santifica. Oppure protegge, giustifica e assolve. Capita così che, se ti dimostri più vorace che capace, arriva lui. Da indagato, vai bene, da imputato meglio. Perseguitato, prima che giudicato. Condonato o amnistiato, prima che condannato. Tutto grazie a lui. Se sei suo, saranno tue immunità e impunità. Silvio arringa come un tribuno, ma guai a pretendere un contraddittorio.
Gianfranco Pignatelli - 15-02-2010
In Italia protezione sa di racket e prostituzione, di pizzo e pizzi, cioè tangenti e merletti. Di organizzazioni che hanno poco di civile e tanto, ma proprio tanto, della piovra. Quella che infiltra tentacoli ovunque e arraffa tutto con le sue ventose. Ha l'attivismo degli avvoltoi, sempre pronti a sciacallare su ogni sventura nazionale. Duttile, tempestiva e spavalda quanto solo le mafie italiche sanno essere. Fa suo il modello imprenditoriale nostrano, quello parassitario che succhia soldi allo Stato e specula anche sulla caritatevole consuetudine all'obolo dei nostri connazionali.
Gianfranco Pignatelli - 22-09-2009
Il governo ne ha annunciato un altro. L'ha chiamato "Pacchetto salva-precari" ma per gli interessati è solo un "pacco", l'ennesimo raggiro. Di buono ha che non è stato approvato né pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, non l'ha controfirmato il Presidente della Repubblica, non è stato discusso in Parlamento e neanche calendarizzato. Per certo, il provvedimento scontenta tutti e non risolve nulla. Ecco perché.
Gianfranco Pignatelli - 15-09-2009
È definito, scherzosamente, l'ossario. In effetti è l'antro della sala professori dove i docenti ripongono registro personale, compiti, libri ed il cassino e le penne che "sennò non le trovi più". Si sviluppa a "C" su tre pareti e appare come un insieme ordinato di rettangoli metallici, ciascuno con al centro la serratura e al lato la targhetta col nome. Un tempo ci si accapigliava sulla posizione del proprio loculo. C'era chi lo voleva in alto, chi in basso e chi più vicino all'uscita: "così faccio prima". C'era anche chi pretendeva di averne più d'uno. Ma non era possibile. Almeno, mai, prima d'ora. Erano tutti chiusi e occupati. Oggi, molte di quelle ante sono ribaltate e hanno la chiavetta che penzola tristemente.
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